Politica in Italia by Edoardo Bressanelli;David Natali;

Politica in Italia by Edoardo Bressanelli;David Natali;

autore:Edoardo, Bressanelli;David, Natali; [Bressanelli, Edoardo Natali, David ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Pubblicazioni dell'Istituto Carlo Cattaneo
ISBN: 9788815353689
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2019-09-15T00:00:00+00:00


2. Il governo Conte: la seconda fase

Superata l’estate, è stata la politica di bilancio che ha definito l’agenda del governo Conte. Anche in questo caso, il governo ha mostrato il suo antieuropeismo e (contemporaneamente) i limiti di quest’ultimo. La politica di bilancio dei paesi membri dell’Ue è regolata dalle procedure del Semestre europeo, procedure finalizzate ad accrescere il coordinamento tra le politiche di bilancio nazionali (in particolare all’interno dell’eurozona). Tale coordinamento è finalizzato a garantire il quadro regolativo che concerne in particolare l’eurozona. Esso si basa su tre criteri. In primo luogo, il rapporto tra deficit nominale annuale e prodotto interno lordo (Pil) non deve superare il 3%. In secondo luogo, il rapporto tra debito pubblico annuale e Pil non deve eccedere il 60%. In base all’art. 126 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), la violazione di uno o entrambi i criteri può dare luogo a una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo, la quale può consistere in una procedura per deficit eccessivo o per debito eccessivo (o entrambe). Infine, il terzo criterio è il deficit strutturale annuale, che – in base al PSC e al Fiscal Compact[11] – non deve superare lo 0,5% del Pil e deve comunque tendere al pareggio di bilancio. Il Semestre comincia all’inizio dell’estate e coinvolge la Commissione, il Consiglio Ecofin e il Consiglio europeo. La Commissione valuta l’andamento economico dei singoli paesi, tenendo presente lo stato delle loro finanze pubbliche, formulando quindi raccomandazioni di politica economica. Il Consiglio europeo e il Consiglio Ecofin discutono, rettificano o approvano tali raccomandazioni, lasciando quindi ai parlamenti nazionali e ai loro governi il compito di preparare la legge di bilancio dell’anno successivo all’interno del quadro macroeconomico deciso collegialmente (affinché tutti rispettino quei criteri).

Il 23 maggio 2018 la Commissione europea ha comunicato le sue raccomandazioni specifiche per ogni singolo paese. Dopo essere state discusse dal Consiglio Ecofin il 22 giugno, tali raccomandazioni sono state approvate dal Consiglio europeo il 28 giugno. Il 13 luglio il Consiglio Ecofin le ha adottate formalmente e il 2 ottobre ha raggiunto l’accordo conclusivo[12]. Già nella riunione del 28 giugno, il Consiglio europeo (con il voto favorevole del premier italiano) aveva fatto proprie le raccomandazioni della Commissione nei confronti dell’Italia, raccomandazioni che chiedevano al governo italiano di migliorare il proprio saldo strutturale nella misura dello 0,6% del Pil[13]. Eppure, qualche settimana dopo, il governo italiano elabora una Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def), per la legge di bilancio 2019, che sconfessa gli impegni (riduzione del deficit nominale dallo 1,6 all’0,8% del Pil) presi dallo stesso governo con i partner europei nelle due riunioni del Consiglio europeo (28 giugno) e del Consiglio Ecofin (13 luglio). La Nota stabilì addirittura un incremento del deficit nominale al 2,4% del Pil (e quindi al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021), pur in assenza di specifiche condizioni di emergenza che avrebbero potuto giustificare tale disconoscimento dell’impegno preso. Sul piano formale tale decisione disconosceva un impegno preso con i partner europei, alzando il rischio di insostenibilità del debito pubblico italiano.



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